Il principio di Peter (Peter Principle) dice che "in una gerarchia, ogni dipendente tende a salire al suo livello di incompetenza". (Stile MLA: "Peter, Laurence J(ohnston)". (Encyclopædia Britannica 2009 Ultimate Reference Suite). A causa delle esperienze professionali che ho fatto nella mia vita - soprattutto in 14 anni come consulente in questioni di organisazzione e elaborazione di dati - in una certa misura sono d'accordo (non è una legge che regna sempre), ma sono giunto alla conclusione che il quadro dipinto da Peter sia troppo ottimista. Perchè?
      Il principio di Peter non tiene conto delle seguenti conseguenze psico­logiche: Le persone incapaci non possono tollerare persone competenti vicino e soprattutto sotto se stesse, cioè tra persone sub­or­di­nate. Accettano solo subalterni ancora più incompetenti e fanno di tutto - per quanto riguarda il loro potere e la loro influenza - per screditare persone più competenti, deriderle, promuoverle a posti di fuorigioco o spaventarle, perché temono di essere presentate da concorrenti più competenti.
      Vorrei che questo venisse chiamato "Peter-Kloss Principle".
      In politica, il "Peter-Kloss Principle" ha conseguenze particolarmente devastanti. In primo luogo, la maggioranza dell'elettorato è incapace di individuare incompetenza e crede alle promesse dei più abili populisti. In secondo luogo, in politica le conoscenze specialistiche non contano, perché quasi tutti sono incompetenti. Questo diventa evidente, per esempio, quando quasi tutti i ministri credono di essere in grado di gestire ogni ministero. Sembra che coloro che ignorano quasi totalmente gli affari sociali - non avendo conoscenze valente in economia, sociologia, psicologia, storia e altre questioni rilevanti, cioè i politici più incompetenti - sono di successo. Forse, perché hanno meno difficoltà e scrupoli morali per fare le manovre di potere politico che predominano in questo campo.